Un detto zen che amo molto dice: “quando arrivi in cima ad una montagna non fermarti, continua a salire”. Penso che esprima in modo semplice e meraviglioso il continuo percorso di crescita che ognuno di noi ha in potenziale, la possibilità di andare sempre oltre e più in alto.
Dopo anni di studi o lavoro per raggiungere un risultato che ci siamo posti, l’obiettivo, che è come la cima di quella montagna, una volta conquistato ci può portare a ritenere concluso il nostro percorso. Sicuramente è un forte punto di arrivo, che va celebrato, ma non dovrebbe diventare la scusa per non porsi altri traguardi. La costante curiosità e ricerca di crescita e conoscenza è insita nell’essere umano, cercare nuovi stimoli e passioni è darsi la possibilità di continuare a lavorare su se stessi. Quando ci fermiamo rimaniamo statici nel tempo, ma il tempo scorre e possiamo perdere la possibilità di evolvere con esso. Continuare a studiare, a stupirsi delle cose, ad essere curiosi, ci aiuta a fronteggiare lo stress della monotonia, a mantenerci attivi e pronti a nuove avventure.
Può accadere che il traguardo che ci siamo posti sia una cima ancora troppo elevata per noi in quel momento, di conseguenza potremmo vivere la frustrazione di non raggiungerla. Potrebbe essere più utile a motivarci suddividere questa salita in tanti traguardi intermedi, oppure guardare dentro di noi se il motivo per cui non raggiungiamo la cima è che non è davvero l’obiettivo che desideriamo. In questo ultimo caso possiamo aprirci a nuove possibilità, nuove vette, cambiare direzione e seguire il nostro vero cammino. Non siamo mai arrivati, c’è sempre qualcosa di nuovo che possiamo imparare, che attende di essere scoperto da noi.
Nello Yoga ogni volta che progrediamo in qualche asana o che miglioriamo la nostra capacità di concentrazione, gioiamo di un nostro obiettivo che viene raggiunto. Viene naturale subito dopo evolvere approfondendo e andando oltre la vetta, ad un’asana più complessa o ad una più profonda meditazione. Siamo spinti a continuare a fare un altro passo oltre la cima. È una piacevole sensazione di continua crescita.
La necessità di conoscenza va alimentata cercando e seguendo le nostre passioni: indagandole abbiamo la possibilità di scoprire parti di noi che non conoscevamo o per cui non era ancora maturato il tempo. L’idea di continuare a studiare può essere vista come una grande fatica, in realtà se guardata con gioia è l’opportunità di continuare ad evolvere, di ampliare se stessi, di concedersi di stare in modo attivo nel cambiamento. È una scelta che facciamo per noi, un mezzo per mantenere la nostra fiamma costantemente viva. Prendiamoci il tempo, stupiamoci di quello che abbiamo dentro e che abbiamo tralasciato perché bloccati nella nostra routine quotidiana. Cambiare anche solo una piccola cosa apre nuove possibilità.
Il secondo chakra, Svadhisthana, rappresenta anche la creatività e la passione. La creatività é ricettività, é principalmente associata all’emisfero destro del cervello, libera dalle tensioni, produce divertimento e soddisfazione, rafforza la memoria e potenzia i nostri talenti. La passione non è solo fisica, ma anche intellettuale. E’ il desiderio della nostra mente di scoprire e cercare. È mettere cuore ed intensità nelle cose che facciamo. Lavorare sul secondo chakra ci permette di trasformare la nostra energia e di continuare a viaggiare oltre la cima.