La flessibilità è la possibilità del nostro corpo di allungarsi o di compiere movimenti ampi con articolazioni, muscoli e tendini. A livello emotivo rappresenta la nostra capacità di adattarci, di reagire positivamente a improvvisi cambiamenti.
Nella pratica yogica, spesso, si pensa che non arrivare a toccarsi le punte dei piedi precluda il percorso o che segni un limite, ma non è la flessibilità fisica a fare di noi degli yogin. Lo yoga non è l’esecuzione perfetta di un’asana quanto più un approccio ad essa, così come alla vita. Certo è utile, se non indispensabile, partire dal corpo per poter arrivare più in profondità: questo comporta sicuramente un lavoro fisico, ma é solo l’inizio del viaggio, non la meta finale. La flessibilità, come l’equilibrio o la forza, sono dei mezzi che ci consentono di indagare i nostri limiti; permettendoci di ragionare sul motivo per cui abbiamo dei blocchi possiamo trovare il modo di superarli. Ciò non toglie che si possa praticare yoga tutta la vita senza mai toccarsi le dita dei piedi.
La flessibilità ci ricorda che quando diventiamo troppo rigidi con noi stessə o con altrə ci chiudiamo. Invece di accogliere il momento presente, il qui e ora, troppo spesso ci rifugiamo in qualche preconcetto che sembra darci sicurezza. Questo comporta il non riuscire ad accogliere possibili opportunità o spunti di crescita. Lo stesso vale per la pratica, a volte pretendiamo di eseguire delle asana in un giorno o ad un ora in cui il nostro corpo non è pronto; dobbiamo accettarlo e agire di conseguenza, ascoltando il nostro fisico come messaggero di un sentire più profondo.
La rigidità emotiva non ci permette di essere rilassatə, contraiamo i muscoli involontariamente portando le nostre tensioni interiori a livello esteriore, bloccando la flessibilità. Possiamo lavorare su queste chiusure attraverso l’ascolto ed il respiro, per esempio indirizzandolo nella zona che vorremmo distendere, guadagnando così spazio e permettendo ai muscoli di allungarsi un pò di più ad ogni espiro. Contemporaneamente dobbiamo lasciar andare la nostra tensione mentale perché il corpo, la mente e le emozioni viaggiano insieme: per farlo bisogna cominciare ad abbandonare le certezze e lasciare spazio al confronto.
Una pratica costante, anche breve, permette al nostro fisico di sciogliersi sempre di più. Lavorando nelle aree del nostro corpo dove sentiamo maggiore difficoltà, respirando in quelle aree, riusciamo ad arrivare a quello spazio profondo dentro di noi che racchiude le risposte che spesso cerchiamo, ma che non sempre abbiamo voglia di svelare.
Lasciar andare i nostri blocchi é faticoso, ci fa addentrare in territori sconosciuti e ci toglie le nostre illusorie sicurezze, ma quando decidiamo di farlo possiamo sperimentare non solo un’intensa apertura verso il mondo e verso noi stessə, ma anche la libertà dalle nostre costruzioni mentali.
🤔 cucito su di me! Brava Ale!!! 🙏 🧘♀️ 🤗