Spesso ricerchiamo la perfezione e nel farlo spostiamo l’attenzione sulla riproduzione di un modello ideale, invece di lavorare semplicemente sul superamento di un limite concreto.
Quello che è interessante ed importante è il provarci, non il risultato finale. L’obiettivo è dare il meglio di noi, non essere perfetti. Il concetto stesso di perfezione è fuorviante: semplicemente non esiste. Gli errori, così come quelli che noi definiamo ‘difetti’, sono grandi maestri, sono necessari e da ricercare. Osservarli ed analizzarli con un sorriso ci aiuta non solo a non replicarli, ma ad utilizzarli per crescere.
I modelli che prendiamo ad esempio, che siano grandi maestri di yoga o di altro, possono sicuramente essere uno stimolo a migliorarsi, ma non dobbiamo entrare nell’ottica di diventare uguali a loro. Questo perché ognuno di noi ha il proprio viaggio, ha le proprie caratteristiche, siamo tutti diversi ed è la nostra diversità che porta ricchezza nel mondo. Possono essere esempi che stimolano la nostra crescita, ma é importante come viviamo il nostro viaggio evolutivo, non il risultato finale. La ricerca della perfezione porta frustrazione, perché la perfezione non esiste, come non esistono i difetti. Questa ricerca si insinua nella nostra mente come un tarlo e non ci consente di guardare alla nostra bellezza e alle nostre potenzialità. Inoltre, mettere a nudo quelle che consideriamo nostre imperfezioni, può aiutarci a dar loro il giusto peso e la giusta importanza.
Nello Yoga un errore comune è quello di cercare di fare un’asana (posizione) in maniera impeccabile, concentrandosi solo sull’aspetto estetico e formale. Le asana hanno degli allineamenti specifici e non casuali: per arrivare ad essi è necessaria una consapevolezza profonda di quello che stiamo facendo, che passa attraverso il respiro, l’ascolto, l’apertura. Soprattutto non è fondamentale l’estetica finale, ma come siamo arrivati lì e i benefici che ci ha dato il provare a farla. Ognuno di noi ha un corpo diverso, di conseguenza per ognuno di noi la stessa asana sarà un pò differente, il percorso che ci porta ad eseguirla la rende ‘perfetta’ per noi in quel preciso momento .
Le asana sono un mezzo per liberare le tensioni mentali trattandole a livello fisico: la flessibilità che possiamo ottenere a livello fisico è simbolo della flessibilità che possiamo raggiungere verso le sfide e i problemi della vita. Focalizzarci sul bilanciamento, piuttosto che sulla perfezione, ci fa davvero lavorare in profondità e ci indirizza verso il miglioramento che cerchiamo.
Nel dubbio, a sorridere non si sbaglia mai.