La paura fa parte della nostra natura di esseri umani. Nasce dall’istinto di sopravvivenza, ma si concretizza sovente in blocchi fisici ed emotivi, non consentendoci di vivere con serenità, con il cuore aperto e in relazioni armoniose.
Che sia paura dell’altro, di un giudizio, di ferirsi, del cambiamento, quello che porta dentro di noi é la costruzione di un muro che pensiamo possa proteggerci. È un meccanismo che oltre a non aiutarci ci limita profondamente, impedendoci di evolvere in quello che vorremmo. Ammettere a sé stessi una paura é il primo passo per andare oltre, imparare ad accettarla é un’opportunità di crescita. Possiamo affrontare le nostre paure e accoglierle con un sorriso per poi lasciarle andare. Quando subentra un timore spesso c’irrigidiamo, tentiamo di allontanarlo cercando un responsabile del nostro stato emotivo all’esterno, ma tale agitazione rischia di radicarsi sempre più profondamente e di impedirci di vivere serenamente. Analizzare cosa e perché ha scaturito in noi una paura e cercare di risolverla intimamente, può risultare più faticoso, ma anche più efficace.
Il primo chakra, muladhara, rappresenta il nostro radicamento a terra e determina la nostra sopravvivenza e affermazione. È collegato alle ghiandole surrenali, responsabili della produzione di ormoni che danno risposte ad eventi stressanti o improvvisi, quindi ritenuti fondamentali per la sopravvivenza. Per questo motivo i reni sono spesso collegati alla paura. Per la medesima ragione, lavorare sul primo chakra attraverso asana e respirazione adeguata, ci aiuta a conoscere e gestire ciò che temiamo. Il rischio a cui spesso andiamo incontro é di affezionarci inconsapevolmente alle nostre fobie, d’identificarci con esse e di viverle come una parte del nostro carattere. La paura subentra quando la nostra mente percepisce il rischio di perdere qualcosa.
È l’attaccamento che fa emergere quella reazione di sopravvivenza, che ne alimenta la crescita. La pratica yogica può essere di grande aiuto nella gestione delle nostre paure. Possiamo lavorare attraverso le asana collegate a muladhara per riequilibrare il nostro radicamento. Imparando a gestire la respirazione ci prendiamo il tempo di accogliere le sensazioni negative che arrivano, senza giudicarle. Attraverso la meditazione indaghiamo uno spazio a cui appoggiarci con un atteggiamento di accettazione ed accoglienza, abbracciando quella parte di noi che si sente in pericolo, rielaborando il nostro sentire per poter lasciar andare, fluendo così con il cuore libero nel nostro viaggio.
L’illusione é il confine della realtà, sciogliamo la paura per andare oltre.